Alla fine degli anni ’80 è stata emanata la legge 13/89 e successivamente il Decreto Ministeriale di attuazione 236/89 che ha posto le basi e le prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche. Questo D.M. ha posto le basi per le successive leggi e regolamenti atti a migliorare la vivibilità dei luoghi e degli spazi a favore non solo dei disabili ma di tutti.
Chiaramente le strutture accessibili ai disabili, devono rispettare questi requisiti, anche se a volte, quando si progettano gli spazi e degli ambienti degli hotel per disabili, si sceglie di fare il minimo indispensabile e spesso lo si fa anche male.
In questo articolo cercherò di spiegare quali sono i requisiti di accessibilità di una camera di hotel per disabili in carrozzina partendo dalle caratteristiche dimensionali, buone norme e da piccoli consigli pratici.
Le regole prevedono che la dimensione di una camera singola non deve essere inferiore a 11mq con dimensioni minime di 3,00m x 3,60m per consentire e facilitare la collocazione degli arredi e la conseguente fruibilità degli stessi con spazi di manovra adeguati. Però per le camere aperte al pubblico e quindi in riferimento alle strutture accessibili ai disabili, la normativa prevede che le camere di hotel per disabili in carrozzina devono essere sempre dotate di almeno due letti singoli.
In funzione di questa ultima considerazione, in merito alle camere per disabili aperte al pubblico è necessario prendere in considerazione una camera doppia avente una dimensione di almeno poco più di 18 mq con dimensioni minime rispettivamente di 4,40 m x 4,15 m, sempre per consentire di avere arredi e spazi di manovra sufficienti per la movimentazione delle carrozzine.
È bene ricordare che una rotazione completa di una carrozzina può generare una circonferenza con diametro di circa 1,50 m. È opportuno prevedere l’armadio con cassettiera posta ad una altezza da terra pari al almeno 40 cm e ultimo ripiano non superiore a 140 cm, inoltre come consiglio personale, sarebbe opportuno e comodo per tutti dotare gli armadi di servetto (ovvero un appendiabito saliscendi per armadio automatico o manuale).
La scrivania dovrebbe avere un piano di appoggio ad altezza massima di 90 cm con area libera sottostante per almeno 70 cm, per consentire all’ospite in carrozzina di posizionarsi comodamente.
I letti dovrebbero avere la possibilità di essere approcciati o frontalmente o lateralmente (meglio entrambi) ed inoltre il letto dovrebbe avere un’altezza di circa 50 cm e possibilmente un materasso semi-rigido.
Ma l’aspetto sicuramente importantissimo per un soggiorno che sia assolutamente accessibile e piacevole, è il bagno per disabili.
Spesso in fase di progettazione e realizzazione viene ancora richiamato, come rigido obbligo normativo, lo schema dimensionale 1,80 m x 1,80 m. Peccato che il testo che prevedeva questa dimensione è stato abrogato da anni, infatti è opportuno evidenziare che non esistono misure standard di imposte dalla legge. Le disposizioni normative si limitano ad indicare alcune distanze e altezze che devono essere rispettate nel montaggio dei pezzi igienico sanitari, al fine di consentirne l’uso anche da parte di persone in carrozzina. Le norme non impongono, di utilizzare sanitari e rubinetterie speciali, la maggior parte dei sanitari di uso comune è conforme purché vengano installati tenendo conto degli spazi di manovra e d’uso delle persone in carrozzina.
Anche gli stessi maniglioni presenti sia nella doccia che nel WC devono essere posizionati per essere da supporto alle persone in carrozzina e non essere inseriti soltanto perché previsti dalla norma. Sempre con criterio e mettendosi nei panni degli ospiti che li utilizzeranno.
È importante il rispetto delle norme per l’abbattimento delle barriere architettoniche, ma da ingegnere quale sono dico che non è possibile soffermarsi rigidamente solo alle disposizioni normative, bisogna saper andare oltre, analizzando le esigenze in modo assolutamente collaborativo ed empatico.
Nessuna norma ad esempio dice come deve essere il cestino dei rifiuti, ma mi chiedo come possa una persona in carrozzina utilizzare un cestino a pedale che troppo spesso ho visto nelle camere destinate ai disabili, stesso discorso vale per gli armadi più alti di 1,40 m che senza l’ausilio di servetto o di un banale bastone per armadi sarebbe poco utilizzabile, come un asciugacapelli posto ad un’altezza eccessiva che diventa inutilizzabile per una persona seduta in una carrozzina, così come tantissimi altri accorgimenti che possono essere inseriti in una camera per fare realmente la differenza tra una camera a norma ed una camera veramente adatta alle esigenze del nostro ospite perché creata con attenzione e sensibilità.
Quando si progettano e si realizzano ambienti adatti ad ospitare disabili in carrozzina, bisogna sapersi mettere nei panni degli ospiti con esigenze speciali, non focalizzandosi sulla loro disabilità ma sulle reali esigenze, come faremmo per qualsiasi altro ospite.